Come accasare il bovino da carne nel modo corretto

Francia, Irlanda, Germania, Paesi dell’est e Italia sono le zone da dove provengono gli animali acquistati e poi destinati alla pratica dell’allevamento all’ingrasso nelle nostre stalle.

Confrontandoci quotidianamente con operatori del settore, dal veterinario di stalla, all’uomo incaricato per seguire gli animali fin dai primi giorni ci siamo accorti che i problemi sono comuni.

Scarsa appetibilità dovuta ad un cambio di ambiente, alimentazione e allo stress da viaggio che mette l’animale in situazioni diverse da quelle precedenti causando lo “shipping fever”, febbre da trasporto.

L’aumento della temperatura corporea associata allo stress rende gli animali più esposti alle problematiche degli arrivi e certamente meno pronti ai trattamenti vaccinali.

Il viaggio per breve quanto possa essere altera le condizioni dell’animale mettendolo in crisi quando viene accasato nelle nostre stalle.

“Il rimescolamento microbico”, vale a dire che i batteri presenti negli allevamenti d’origine sono diversi da quelli del ricovero finale e quindi dobbiamo mettere in conto i seguenti problemi:

  1. stress e caduta delle difese immunitarie
  2. innalzamento della temperatura corporea
  3. processi infiammatori in atto
  4. scarsa appetibilità
  5. dismicrobismo ruminale

Adesso vediamo le cause una a una.

1.Stress è un termine anglosassone per definire la reazione a un agente aggressivo di qualsiasi natura (fisico, chimico, biologico, psichico, climatico)

Gi animali che si trovano di fronte un’agente aggressivo ,mettono in atto una serie di modificazioni che hanno lo scopo di riportare l’equilibrio nell’organismo.
Dopo una prima fase dove l’organismo subisce l’azione dell’agente aggressivo, subentra la seconda fase nella quale entrano in azione le difese specifiche, date da secrezioni ormonali con liberazione di:

  • adrenalina ACTH e se lo stimolo persiste
  • glicocorticoidi, cortisolo, con la funzione antipiretica, antinfettiva, antinfiammatoria

Se la situazione persiste:

  • catecolamine che provocano…

2. Innalzamento della temperatura corporea, succede quando l’animale non è più in grado di dissipare un adeguata quantità di calore al fine di mantenere la sua temperatura corporea entro valori di normalità, ciò comporta un aumento della frequenza degli atti respiratori, “gli animali battono”.

Aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione sistolica, vasodilatazione, il protrarsi eccessivo porta l’esaurimento.

3. Processi infiammatori o rimescolamento batterico ,la carica batterica e di conseguenza il corredo anticorpale che l’animale ha sviluppato negli allevamenti di origine è diverso e di conseguenza una volta che i vitelloni vengono messi insieme nei centri di ingrasso si ha il rimescolamento batterico. In questa fase qui necessitano una protezione.

4. Scarsa appetibilità e dismicrobismo ruminale, gli animali arrivati nei centri di ingrasso all’inizio hanno bisogno di fibra lunga. Dopo questa primissima fase di allevamento si inizia la somministrazione dei concentrati (farine). Anche in questa fase l’alimentazione non è mai la stessa di quella utilizzata negli allevamenti d’origine. Nel gruppo posso esserci animali che provengono dal pascolo o se già alimentati a secco ci sono sempre delle differenze di razionamento, ciò comporta a livello ruminale una difficoltà al cambiamento di razione che inizialmente si manifesta con ridotta capacità di ingestione fino ad arrivare al cosiddetto dismicrobismo ruminale dove la modificazione delle microflore batterico ruminale porta a malassorbimento e indigestione, feci molli, vitelloni sporchi e nei casi più estremi atonismo e meteorismo ruminale.

Se non poniamo la giusta attenzione possiamo pagarne davvero le conseguenze, più del 70 % del nostro successo si gioca nei primi 15 giorni!

Adesso vediamo l’ ABC dell’accasamento, dagli spazi alla strategia:

  1. Spazio (rif. benessere animale) con lavatura e pulizia, sanificazione e rimpagliatura
  2. utilizzare deflettori o reti tipo antigrandine per evitare che gli animali vengano investiti da correnti anomale
  3. toilettatura, almeno 5 cm sulla parte alta della schiena.
  4. acqua a volontà, se possibile utilizzare vasconi e non tazze.
  5. integrare con sali, vitamine e fitoterapico nell’acqua (l’animale beve molto quando arriva)
  6. fibra lunga a volontà
  7. vaccinare (piano vaccinale ad hoc, fatto in seguito a monitoraggio)
  8. isolare i feriti e i poco reattivi dopo il viaggio
  9. pratiche di sverminazione
  10. somministrare farinacei solo dopo 5 gg
  11. utilizzare stimolatori del rumine, fondamentali vitamine gruppo B con lievito specifico, in modo da assicurare un ottima appetibilità, intesa come un aumento dell’ingestione e un’efficiente ruminabilità della razione somministrata.

N.B. Abbiamo voluto mettervi in mano pochi semplici passaggi per gestire al meglio gli arrivi, un passaggio fondamentale per la buona riuscita di un ciclo produttivo, rimaniamo disponibili per valutare insieme tutti gli aspetti fondamentali di questa fase.

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