Pensieri di un agente ai suoi clienti…

Sabato 10 Gennaio 2015 verso le ore 12:30 passavo da Carmagnola (TO) con la mia macchina… il termometro segnava 22°, quindi un caldo anomalo che mi entrava in macchina.

Spinto dal caldo e dalla voglia di estate apro il finestrino di 2 dita e subito un aria primaverile mi entra in macchina…

Sensazione piacevole, ma anche inusuale visto il periodo…

Il giorno dopo mi sveglio con un pochetto di mal di gola che nei giorni dopo si trasforma in un bel:

  • gola di fuoco
  • raffreddore
  • febbre
  • testa pesante
  • male ovunque alle ossa

In poche parole INFLUENZA! Il bello di tutto ciò è che sabato mattina ero stato da “Giacomo” noto allevatore di bovini da carne della zona che mi aveva raccomandato di fare attenzione! Gli inverni e le estati non sono più quelle di una volta… bisogna vestirsi a sandwich. Effettivamente ha ragione, pensando all’ultima estate… 10 giorni di caldo forse…

RISULTATO:

  • 3 gg a casa con febbre.
  • 7 gg passati a far metà cose.
  • dormito un c….
  • …e 15 gg che vado in giro con 4 fazzoletti.

E si… ma tutto questo cosa centra con gli allevamenti?

Sbalzi di temperatura, escursioni termiche sono da sempre difficilissimi da gestire soprattutto negli spazi di allevamento, in particolar modo in Italia dove gli allevamenti intensivi vengono svolti all’interno di spazi chiusi.

Lo stato di benessere e la produzione di carne, latte e uova sono fortemente condizionati dal microclima della stalla, ovvero dall’azione della temperatura dell’umidità e dalla velocità dell’aria.

L’IMPORTANZA DI FARE QUEL PASSO IN PIU’ PER AVERE SEMPRE UN MICROCLIMA IDEALE.

Entrare la mattina nel capannone, avvertire quella corrente di aria sul collo è una sensazione sgradevole non solo per noi…ma anche per gli animali che sono esposti tutto il giorno…

  • scorretta regolazione delle tende
  • cupolini regolati male
  • cattiva gestione di estrattori o ventilatori
  • numero animali per mq. elevato

Dobbiamo avere la massima cura, attenzione e controllo! Se non gestite, in poche ore potremmo trovarci con animali che iniziano ad avanzare la razione, colpi di tosse ,starnuti e…

BOOM ! La bomba è esplosa!

Perdite economiche in vista… animali che in pochi giorni dimezzano la produzione di latte, suini e bovini da carne con incrementi praticamente nulli… comparsa di animali sui quali la cura individuale inizia ad essere indispensabile.

La produzione media di una vacca da latte si aggira intorno ai 37 lt.giorno di latte,l’incremento di un bovino da carne di 1,200 kg/giorno,un suino 600/700 gr/giorno tutto moltiplicato per:

  • 2-3 giorni comparsa dei sintomi
  • 6-7 giorni di sviluppo e manifestazione
  • 7-8 giorni di passaggio
  • 5-6 giorni di stabilizzazione

Circa 20 giorni di mancata produzione, trattamenti di massa, trattamenti singoli sui soggetti più colpiti, spese veterinarie, animali riformati e infine i morti caricati all’improma con l’onere dello smaltimento…

IN SINTESI: UN BAGNO DI SANGUE!

Qui sotto vi allego 2 tabelle, una per i bovini e l’altra per i suini con le rispettive indicazioni per gestire al meglio le temperature.

BOVINI :

I meccanismi di termoregolazione che consentono agli animali di mantenere costante la temperatura corporea indipendentemente dalle condizioni climatiche ambientali sono validi solo all’interno di un determinato intervallo che va da 0,5 °C fino a 20-25°C; superando le temperature che delimitano questa fascia di “benessere”, le bovine sono costrette a mettere in atto tutta una serie di meccanismi fisiologici per contrastare l’ipotermia (cioè una temperatura corporea troppo bassa) oppure l’ipetermia (temperatura eccessivamente alta): i bovini essendo animali che fisiologicamente producano calore, l’eccesso di questo può creare grossi danni sulle performance.

THI è un indicatore di stress termico (Temperature Umidity Index) qui sotto la tabella da seguire:

SUINI : fabbisogni di temperatura ambientale:

La cosa scontata che ci viene ripetuta da anni è quella di evitare il più possibile gli sbalzi di temperatura, correnti improvvise, ambienti umidi, dove è più facile compromettere il funzionamento delle difese immunitarie facilitando la vita ai microbi che entrando a contatto con animali più deboli ne favoriscono la crisi.

COCLUSIONI:

E’ IMPOSSIBILE con la sola gestione anche se importantissima degli spazi di stabulazione avere animali sani e invincibili.

Una Profilassi con un corretto piano vaccinale e massima attenzione agli spazi sono requisiti necessari per avviare il nostro ciclo produttivo verso il successo.

Se hai qualche dubbio su tutto quello di cui ho parlato, abbiamo le risorse per metterti nelle miglior condizioni di allevamento.

Ciao, alla prossima…

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