Puoi veramente fidarti della Vecchia vaccinazione Mal Rossino e Parvovirosi?

In Italia la presenza di suini è di circa 8.000.000 di capi.

Il vaccino abbinato Mal Rosso e Parvovirosi è presente quasi in ogni scrofaia e molte aziende: sono venti, trent’anni che lavorano con gli stessi vaccini e stessi protocolli senza fare verifiche e controlli periodici.

Tuttavia oggi è ancora una malattia molto diffusa che genera perdite economiche importanti.

Cosa ci succede?

Infezioni articolari, artriti, zoppie, lesioni cutanee romboidali, crescite insufficienti, riduzione del valore della carcassa al macello, perdite riproduttive, febbri, aborti e infine la morte sono solo alcuni dei danni del Mal Rossino. Non da meno è la Parvovirosi che sulle scrofe è ben visibile con cause di infertilità, riassorbimenti nelle prime fasi della gestazione, nidiate meno numerose, aumento dei nati morti, aumento dei sottopeso e diminuzione della portata al parto e feti mummificati.

Cosa fare?

Un’autodiagnosi può avvenire prendendo in considerazione la percentuale delle mummie, determinare a quale stadio della gravidanza avviene e metterla in relazione con dimensioni e giorni di gestazione trascorsi, di qua si possono fare indagini sul sangue e iniziare a capirci qualche cosa in più.

30 sono gli anni di registrazione di alcuni vaccini commerciali e anche questo, può rappresentare un limite importante…

Lavori svolti in allevamenti nazionali ed europei (Danimarca, Olanda, Spagna) che inizialmente presentavano molti dei problemi elencati sopra con ulteriori complicazioni date da PRRS e CIRCOVIRUS, ci hanno fornito l’esperienza necessaria per approcciare e trovare soluzioni efficaci.

Verificare le coperture anticorpali con una corretta analisi ci può dare importanti informazioni sulla strada da intraprendere per dare inizio ad un lavoro specifico per la creazione di un protocollo ottimale.

Contattami pure insieme al tuo veterinario e noi e il nostro staff tecnico saremo pronti a offrirti assistenza.

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